La torre d’avorio in frantumi: la rivoluzione dell’apprendimento tra condivisione della conoscenza e MOOC

La torre d’avorio in frantumi: la rivoluzione dell’apprendimento tra condivisione della conoscenza e MOOC

Venerdì, 04 Novembre 2016 15:39

 

LA CONDIVISIONE DELLE CONOSCENZE

La torre d’avorio è una locuzione usata in senso metaforico per indicare l’elitarismo accademico, un luogo in cui ci si isola per svolgere le proprie attività solitamente intellettuali. Chi scrive ha sempre sostenuto che la vera democrazia si possa realizzare solo con la condivisione delle conoscenze, ovvero tutta quella serie di metodi e attività grazie alle quali la conoscenza individuale viene scambiata (condivisa) all’interno di una comunità. Ma condividere la conoscenza significa anche facilitare l’apprendimento attraverso metodologie e strumenti nuovi, supportare nuove idee, progetti e prodotti in senso lato.

Internet si è ormai costituito come un colossale “sistema neurocerebrale semi-artificiale” di livello planetario, non solo in continua espansione in quanto ne siamo parte attiva, ma anche luogo in cui uomo e macchine sono fortemente interconnessi. Internet è un mondo nuovo, una nuova società in cui sono state abbattute le vecchie barriere tra cultura scientifica e umanistica, creando una “cultura dialogica” e non disgiunta. Ciò si realizza anche grazie all’IT, che è l’acronimo (non a caso) di information technology, e che per definizione ha il compito di manipolare, memorizzare e trasmettere dati. Dati che contengono un’informazione o una conoscenza.

L'informazione diventa conoscenza quando le persone attribuiscono un valore ad essa.

7896404652 740e346d25 cÈ chiaro che, da questo punto di vista, anche all’interno di aziende, la condivisione delle conoscenze diventa attività fondamentale, in quanto il dato grezzo (l’informazione) che diventa conoscenza condivisa può diventare vantaggio per il business, per esempio sotto forma di collaborazione interna. Non è solo quello che conosciamo come know-how, è anche know-what, know-why, e self-motivated creativity. È proprio in tal contesto che si parla di knowledge management, attività che si focalizza sul come mettere a disposizione di tutto il team aziendale le conoscenze personali. Stiamo parlando anche delle competenze. Quest'ultime vengono viste da chi le possiede, come una sorta di proprietà da custodire, ma come disse Thomas Jefferson due secoli fa: «Chi riceve un’idea da me, ricava conoscenza senza diminuire la mia; come chi accende la sua candela con la mia riceve luce senza lasciarmi al buio».

Le competenze creano valore: per le aziende, le competenze individuali sono un vero e proprio capitale, infatti, una persona particolarmente skillata che abbandona l’azienda senza aver dato la possibilità di condividere le proprie conoscenze, arreca un danno economico enorme.

 

I MOOC: OLTRE L'E-LEARNING

learning2Tornando ad Internet, si sono sviluppati nel tempo delle piattaforme per l’apprendimento online che danno la possibilità di accedere a corsi di formazione e lezioni sulle più svariate discipline: dall’arte all’informatica, dal web design all’ingegneria, dal business alla grafica. Queste piattaforme chiamate MOOC (Massive Open Online Course) sono pensate per una formazione a distanza per un pubblico molto vasto: i MOOC sono, infatti, per definizione gratuiti e aperti a tutti (anche se non mancano quelli accessibili solo a pagamento). Grazie alla loro flessibilità, il diverso approccio all'apprendimento e la loro compenetrazione col mondo "open", i MOOC si delineano come strumenti eccezionali per la condivisione di conoscenze.

 

I primi MOOC sono nati in ambito universitario, come Coursera, fondato nel 2011 da due professori dell’Università di Stanford o edX nato dalla collaborazione tra il Massachusetts Institute of Technology e l’Università di Harvard. Ma nei MOOC la conoscenza non è semplicemente trasferita: è “emergente, socializzata”.

 

 

La Darden School of Business della University of Virginia, ad esempio, ha utilizzato i MOOC come piattaforma di condivisione e crowdsourcing di diverse strategie di problem solving legate alle imprese: attraverso Coursera, infatti, ha invitato alcune aziende a sottoporre problemi di business reale che sono stati poi risolti in maniera collaborativa da tutti i partecipanti al MOOC...che erano migliaia: 90.000, provenienti da oltre 140 paesi. Al MOOC hanno partecipato centinaia di aziende che hanno partecipato (tra cui General Electric, Samsung, Johnson & Johnson...) e si sono connesse con studenti, laureati, manager, professionisti, creativi ecc...

Anche in Italia qualcosa inizia a muoversi. Ad esempio l’Università La Sapienza di Roma ha lanciato in via sperimentale il suo progetto MOOC appoggiandosi a Coursera. Come recita il sito dell’ateneo romano:

“Gli obiettivi che guidano la sperimentazione sono molteplici:

1. espletare il ruolo sociale di diffondere la cultura a livello globale,

2. realizzare programmi di formazione continua,

3. valorizzare temi legati al territorio, anche in collaborazione con enti e istituzioni locali, e diffonderli a un vasto uditorio,

4. seguire lo sviluppo di tecniche e metodologie didattiche innovative utilizzabili poi anche “on campus”.

 

learning1Esempio notevole di MOOC di livello accademico in Italia è EduOpen, che raccoglie i corsi di 16 atenei e 63 corsi (dall’informatica alla linguistica, dalla salute all’arte). Altra piattaforma MOOC made in Italy è Oilproject, una startup che è diventata “la più grande scuola online gratuita d’Italia” con lezioni di filosofia, storia, matematica, fisica, musica… Lifelearning, che offre corsi gratuiti e a pagamento, ha probabilmente il catalogo più ampio con più di 2500 corsi. “Allena le tue competenze, ottieni il lavoro dei tuoi sogni” si legge nel sito. Corsi di Photoshop, public speaking, web marketing, addetto di sala, motion graphic ecc… Interessante è anche un’altra startup, Lacerba, “scuola di competenze e pratiche digitali” che mette a disposizione corsi in ambito programmazione, marketing, web design, business…

A livello internazionale i MOOC più noti, oltre ai già citati Coursera e edX, sono quelli di Codecademy, che offre corsi gratuiti di programmazione, SQL, Java, Python ecc…; legato al mondo IT a 360° c’è Lynda, piattaforma acquistata da Linkedin nel 2015 per un miliardo e mezzo di dollari (a testimoniare l'importanza del fenomeno MOOC), che offre corsi online a pagamento. 

Ad oggi i MOOC possono essere sicuramente considerati come un primo passo verso una nuova forma di apprendimento e la condivisione delle conoscenze...

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