Se il robot sale sul trattore: l’agricoltura 4.0

Se il robot sale sul trattore: l’agricoltura 4.0

Martedì, 07 Marzo 2017 12:55

 

AGRICOLTURA 4.0: LA TECNOLOGIA NELL'ORTO

Un grazie particolare al nostro team IT  osProject  per il supporto nella stesura dell'articolo.

 

In un precedente articolo abbiamo accennato alla nuova rivoluzione industriale parlando anche del Piano Industria 4.0 (leggi Guida Piano Industria 4.0) varato dal governo italiano. Tale piano è rivolto anche al settore agricolo. Ecco, quindi, come beneficiare delle tecnologie per l'agricoltura.

app agricolturaA beneficiare delle misure di sostegno agli investimenti come l’iperammortamento e il superammortamento saranno, infatti, anche le imprese agricole che decideranno di acquistare tecnologie 4.0. Sono previsti anche investimenti (assieme ai fondi europei per l’agricoltura) per il potenziamento della banda ultralarga per favorirne l’accesso alle imprese, oltre che:

Azzeramento del costo della garanzia primaria Ismea per le imprese agricole, attraverso un plafond dedicato nell’ambito del rifinanziamento del Fondo di Garanzia Mise;

Rilancio e estensione dei contratti di sviluppo anche per le imprese agricole e la filiera agroalimentare;

Potenziamento della ricerca agricola e agroalimentare con il Crea.

 

AGRICOLTURA 4.0 E NECESSITÀ GLOBALI

agricultura 40Il settore agricolo è spesso definito come “il meno innovativo” dei settori produttivi, ma è da sempre oggetto di continue trasformazioni, tra le più importanti della storia dell’umanità, dall’aratro al trattore che fece le sua comparsa nel 1889. In particolar modo il trattore rappresentò una rivoluzione nella produzione del cibo, diminuendo drasticamente l’utilizzo di animali e velocizzando il processo di lavorazione e coltivazione della terra. Il suo impatto sulla società fu così grande che modificò di riflesso anche la struttura economica e sociale.

Cambiamenti climatici e desertificazione, aumento della popolazione, lotta alla povertà e alla fame nel mondo, approvvigionamento idrico e sfruttamento delle risorse, tutela della biodiversità, multinazionali vs piccoli produttori, tutela e reddito degli agricoltori… : stiamo attraversando una fase particolarmente complessa che ha bisogno di innovazione e opportunità.

Le tecnologie per l'agricoltura unite alla sostenibilità sono i campi su cui si gioca la partita per costruire un modello di sviluppo capace di affrontare questa fase e intervenire positivamente all’interno delle dinamiche sopra citate.

 

NELLA VECCHIA FATTORIA C’È IL DRONE

agricoltura smartLa strada da percorrere è quella dell’agricoltura di precisione, ovvero quella strategia gestionale dell'agricoltura che si avvale di moderne strumentazioni ed è mirata all'esecuzione di interventi agronomici tenendo conto delle effettive esigenze colturali e delle caratteristiche biochimiche e fisiche del suolo (fonte Wikipedia - Agricoltura di precisione). Ma quali sono le tecnologie che vedremo sui campi coltivati?

Mezzi agricoli programmabili e a “guida autonoma” o teleguidabili da remoto, come spargiconcimi e seminatrici, droni che dall’alto scandagliano e analizzano il terreno (o le colture stesse) per poter ottimizzare la coltivazione e aumentare i raccolti, rover teleguidati (sì, proprio come quelli che la NASA ha inviato su Marte) che sgommano avanti e indietro tra i filari alla ricerca di parassiti, spettroscopi per l’analisi del latte, per separare, ad esempio, quello ad uso diretto alimentare da quello destinato alla produzione di formaggi per incrementare le rese casearie…

Tecnologie per l'agricoltura significa anche “rivoluzione al silicio”... rivoluzione guidata dai sensori, tecnologie usate dai pionieri dell’innovazione agricola negli USA e in Australia, dove da anni ci si avvale appunto di sensori capaci ad esempio di prevedere “micro-cambiamenti” climatici, come la quantità di piogge, la temperatura, l’umidità ecc…, oppure collegati ai collari del bestiame che può essere monitorato dall’allevatore sul proprio tablet e così via…

 

CONTRIBUTI CONCRETI

Ma le tecnologie per l'agricoltura non si "limitano" a questo. Tra una potatura e un innesto, lo smartphone è sempre a portata di mano per controllare il feedback dei propri clienti o il proprio ecommerce e, secondo una ricerca dello scorso anno condotta da Image Line, oltre il 20% delle aziende agricole italiane gestisce un sito web e oltre il 60% utilizza quotidianamente internet.

Nuovo impulso al settore lo stanno dando i giovani, sempre più interessati ad un settore che offre diversi sbocchi occupazionali. Bisogna ricordare che quando si parla di agricoltura non si parla solo di campi coltivati, ma di un sistema molto più grande e strutturato che comprende la trasformazione dei prodotti, del packaging, del marketing, del trasporto, della commercializzazione e della produzione di energia.

Ci sono diversi incentivi per i giovani: dai mutui a tasso zero ai fondi per le start up dell’agri-food.

Ma com’è la situazione dell’innovazione tecnologica per l'agricoltura in Italia? Innanzitutto bisogna dire che il settore agroalimentare incide sul PIL nazionale per il 17% circa e ha tantissime possibilità di crescita.

digital agricolturaSono stati stanziati oltre 20milioni di euro su quello che è stato definito il “più importante progetto di ricerca pubblica realizzato in Italia” sul miglioramento genetico di alcune colture attraverso tecniche sostenibili e innovativi.

All’interno della “digital transformation dell’agricoltura”, uno dei primi, grandi risultati sono stati raggiunti grazie all’utilizzo dei droni (che il Massachusetts Institute of Technology ha inserito, non a caso, al primo posto tra le novità tecnologiche nel settore agricolo) e al loro contributo nella lotta contro la Xylella e il Punteruolo rosso, ma anche contro la peronospora della vite e la piralide del mais. Hanno iniziato a monitorare lo stato delle colture e i livello di irrigazione, il che porterebbe anche ad una riduzione dell’utilizzo di pesticidi e un minor spreco di acqua.

Fantascienza? In Italia i droni sono utilizzati già da più di 300 aziende agricole

E nella zootecnia? Ecco un esempio concreto di quella che potremmo definire “smart farm”: l’azienda Ponte Vecchio in provincia di Treviso possiede una stalla completamente automatizzata, dove un software controlla lo stato dell’allevamento, l’efficienza a livello produttivo e del consumo energetico. Lely Vector e Lely Calm sono i due robot che rispettivamente distribuiscono il cibo e allattano i vitellini, mentre due robot Lely Astronaut mungono le mucche…

 

Contattaci

Powered by ChronoForms - ChronoEngine.com