Il recruiting alla scoperta di nuove tendenze

Il recruiting alla scoperta di nuove tendenze

Giovedì, 27 Ottobre 2016 12:46

 

SOCIAL E STARTUP: LE NUOVE TENDENZE DEL RECRUITING

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Tra crisi e necessità, alcune aziende hanno iniziato a strutturare processi di recruiting più evoluti, affidarsi a piattaforme come Linkedin o comunque a guardare con sempre maggiore interesse a internet, ai nuovi media, a software e a nuove tecniche di comunicazione. Se il trend del momento sembra essere sempre il social recruiting, sono sempre più in ascesa nuove tendenze.

 

 

DUBLIN CALLING

Dopo aver fatto i conti con la crisi ecandidaticonomica, la Tigre celtica è ritornata a ruggire. L’Irlanda, infatti, ha registrato la crescita economica più veloce d’Europa, con un PIL che nel 2015 è cresciuto oltre il 6%, grazie soprattutto ad un settore che l’ha resa un grande hub tecnologico. Se riferiti all’IT, i numeri sono colossali. L’Irlanda è, infatti, il secondo paese al mondo per esportazione di servizi IT e computer (con oltre 50 miliardi all’anno), con giganti come Facebook, Google, Linkedin, Amazon, PayPal, Ebay e Twitter che si stono stabilizzati sull’isola di smeraldo, aggiungendosi ai vari HP, IBM, Apple e Microsoft che avevano fatto dell’Irlanda la loro base già da tempo. È di poche settimane fa l’iniziativa lanciata dal governo, appoggiato dalle aziende, di una clamorosa campagna di recruiting chiamata Tech/Life Ireland, che ha l’obiettivo di portare a Dublino e dintorni circa 3mila professionisti da tutta Europa nel settore IT.

Attraverso il sito techlifeireland.com viene mostrato (si potrebbe dire “pubblicizzato”) un ineguagliabile stile di vita, i vantaggi del vivere in Irlanda in un settore così fiorente, le posizioni aperte, le storie di chi la scelta di trasferirsi l’ha già fatta. Insomma, un’offensiva di marketing internazionale in piena regola. Utilizzando tecniche mutuate dal marketing (tradizionale e digital) tanto da intrecciare le due discipline, si attraggono potenziali candidati, si ingaggiano, si coltivano (il cosiddetto recruitment marketing)… in quella che viene definita talent acquisition.

È doveroso fare una precisazione a riguardo: il talent acquisition è una strategia che intende focalizzarsi su una pianificazione a lungo termine delle risorse umane, con l’obiettivo di trovare specialisti, leader e futuri dirigenti d’azienda (il recruiting puro si occupa, invece, di trovare specialisti per posizioni vacanti nell’immediato). Non solo IT, quindi: l’Irlanda si dimostra all’avanguardia anche nel settore recruiting. Come recita il sito techlifeireland.com: “Only in Ireland can you work on the world's most challenging technology projects - and still have the time and space for a great lifestyle”. Qualcuno storcerà il naso (soprattutto pensando alla fuga dei cervelli), ma è il marketing baby!

 

COME TROVO LO SCOIATTOLO VIOLA?

I want youNel linguaggio dei recruiter, un purple squirrel (scoiattolo viola) è il “candidato perfetto”, adatto a ricoprire un determinato ruolo gestendo compiti e responsabilità con successo immediato. Il termine si riferisce al fatto che il candidato perfetto è raro e difficile da trovare quanto, ovviamente, uno scoiattolo viola. Così come è difficile, dal lato dei candidati o potenziali tali, far emergere il proprio CV. Una mano arriva da due startup made in Italy: Just Knock e Laborplay.

justknock.it è un portale che propone a chi cerca lavoro di inviare idee innovative e progetti anziché il proprio curriculum (“trova lavoro inviando idee” recita il claim). Questo nuovo modo di fare recruiting ha già attratto aziende come Lindt, Adidas, Bosch, Decathlon, Enel... Le aziende stipulano un accordo annuale con Just Knock, specificano le skills che i candidati devono possedere e lanciano un brief con l’obiettivo di trovare un candidato per la posizione lavorativa richiesta. A quel punto chiunque può partecipare al brief inviando i propri progetti (inizialmente in forma anonima), che vengono valutati direttamente dal recruiter.

Laborplay è, invece, una startup fiorentina che ha pensato di associare il recruiting alla gamification, cioè l’utilizzo di meccaniche di gioco in contesti di business. Come funziona? Innanzitutto si mappano le competenze, successivamente il candidato svolgerà un pre-test e giocherà ad un videogioco a sua scelta tra i più comuni in circolazione. Un modello comportamentale definito PLAY (Powered, Leader, Accurate, easY) e speciali algoritmi calcoleranno le soft skills del candidato, ovvero le competenze trasversali quali leadership, problem solving, teamwork ecc. Anche in questo caso il claim è indicativo: “Work is a serious game”. Il rivoluzionario metodo di valutazione (nonché di pre-selezione) è già stato adottato da diverse aziende tra cui Lidl, Tim, Accenture, Siemens...

Insomma, potere alle menti brillanti! 

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