ZVAX - GESTIONE PRENOTAZIONE VACCINI COVID-19
Il Protocollo Nazionale del 6 aprile 2021 ha dato il via alla realizzazione dei piani aziendali finalizzati alla vaccinazione anti Covid-19 nei luoghi di lavoro.
ZVax è il software Zucchetti che consente alle aziende di gestire le vaccinazioni delle lavoratrici e dei lavoratori nei luoghi di lavoro. È adatto per la gestione di tutte le tipologie di vaccini Covid-19 nel pieno rispetto dei requisiti di sicurezza e privacy.
Con ZVax automatizzi tutte le operazioni per una gestione efficiente e veloce delle vaccinazioni in azienda!
RACCOLTA ADESIONI DAL PORTALE ONLINE
VALUTAZIONE DELLE CONDIZIONI DI SALUTE DA PARTE DEL MEDICO COMPETENTE O DEL PERSONALE SANITARIO
PRENOTAZIONE E PIANIFICAZIONE DEGLI APPUNTAMENTI GRAZIE AL CALENDARIO CONDIVISO
CONFERMA SOMMINISTRAZIONE VACCINO
PROCESSI GESTITI DA ZVAX
ZVAX E ANAGRAFICA VACCINI
ZVax consente di gestire tutta l’anagrafica relativa al vaccino indicando le quantità per ogni tipologia e il range anagrafico di somministrazione.
Il software calcola automaticamente:
- dosi necessarie per ciascun vaccino
- periodicità di somministrazione della 2a dose
- giorni di tolleranza
ZVAX E CAMPAGNA VACCINALE
Grazie al portale online le aziende possono gestire per ogni Hub territoriale tutti gli aspetti legati alla campagna vaccinale:
- adesione volontaria
- modulistica e consenso informato
- questionario online pre-triage e anamnesi Covid-19 correlata
- vantaggi e rischi connessi alla vaccinazione
ZVAX E TUTELA DELLA PRIVACY
Tutte le informazioni in Zvax sono gestite in conformità con quanto stabilito dal Garante per la protezione dei dati personali relativamente al trattamento dei dati per la vaccinazione nel contesto lavorativo.
· Profili ad accesso specifico:
Medico del Lavoro e Personale Sanitario
· Accesso con strong authentication:
Utente, password, OTP
· Crittografazione dei dati sanitari:
Consultabili unicamente dal personale medico autorizzato
ZVAX E VALUTAZIONE DELLO STATO DI SALUTE
Grazie a ZVax, con la compilazione del Questionario Pre-Triage e dell’anamnesi Covid-19 correlata, il medico competente e il personale sanitario possono valutare le condizioni di salute per la somministrazione del vaccino e la prenotazione degli appuntamenti.
RACCOLTA PRENOTAZIONE VACCINI CON ZVAX
LAVORATRICI - LAVORATORI possono prenotare in autonomia gli appuntamenti dal calendario vaccinale disponibile online |
MEDICI E PERSONALE SANITARIO hanno a disposizione un calendario sempre aggiornato |
Vaccini in azienda, l’attualità impone conoscenza
La campagna di vaccinazione per fermare il contagio da Covid-19 nelle aziende italiane “è partita", ma a “velocità diverse, a seconda della Regione”. Il nostro ministro del Lavoro, Andrea Orlando, sollecita le Regioni affinché utilizzino “il più possibile questo strumento, anche raccogliendo una domanda molto forte che viene dalle imprese”.
Sulla scorta dell’attualità della vaccinazione in azienda, perciò, occorre munirsi di informazioni certe e non interpretabili consultando norme, protocolli, regolamenti che disciplinano questo delicato contesto.
La pratica segue regole rigide per gli attori coinvolti
Le indicazioni per la vaccinazione anti-SARSCoV-2/COVID-19 nei luoghi di lavoro, in coerenza con il “Piano strategico nazionale dei vaccini per la prevenzione delle infezioni da SARS-CoV-2” e le “Raccomandazioni ad interim sui gruppi target della vaccinazione anti-SARS-CoV-2/COVID-19” (dm Salute del 12 marzo 2021) seguono il rigido Protocollo nazionale del 6 aprile 2021.
La realizzazione dei piani vaccinali per l’attivazione di punti straordinari di vaccinazione anti Covid-19 nei luoghi di lavoro, che il Protocollo prevede, costituisce un’iniziativa di sanità pubblica, ragione per la quale responsabilità e supervisione dell'intero processo rimangono in capo al Servizio sanitario regionale.
L’attuazione dovrà avvenire nel rispetto della disciplina sulla protezione dei dati.
Operativamente, il datore di lavoro che intenda aderire all’iniziativa ne darà comunicazione all’Azienda Sanitaria (ASL) di riferimento, secondo modalità da disciplinare a livello regionale o provinciale (verificata la disponibilità dei vaccini e la sussistenza dei requisiti necessari per l’avvio dell’attività, la Regione o Provincia autonoma concorda le modalità di ritiro dei vaccini a cura del medico competente o del personale sanitario individuato dal datore di lavoro).
I 5 requisiti per la vaccinazione in azienda
Per l’avvio dell’attività di vaccinazione in azienda, è necessario che l’azienda sia in possesso di 5 requisiti:
• popolazione lavorativa sufficientemente numerosa;
• sede nel territorio della ASL che fornisce i vaccini;
• struttura organizzativa e risorse strumentali e di personale adeguate al volume di attività previsto, in grado di garantire il regolare svolgimento dell’attività ed evitare gli assembramenti;
• dotazione informatica idonea a garantire la corretta e tempestiva registrazione delle vaccinazioni;
• ambienti idonei per l’attività, commisurati al volume di vaccinazioni da eseguire.
L’idoneità degli ambienti destinati all’attività è valutata dalla ASL che fornisce il vaccino.
Equipaggiamento minimo - DPI Mascherina FFP2, visiera, camice monouso e guanti
La vaccinazione in azienda deve prevedere la presenza dei materiali, delle attrezzature e dei farmaci necessari allo svolgimento in sicurezza delle attività ed al volume delle medesime.
Il medico competente (o il personale sanitario opportunamente individuato) redige l’elenco di quanto necessario nel rispetto delle norme di buona pratica vaccinale e delle indicazioni provenienti dal percorso formativo obbligatorio previsto, anche per garantire un idoneo intervento in caso si manifestino reazioni avverse a breve termine.
Il datore di lavoro (o l’Associazione di categoria di riferimento) garantisce l’approvvigionamento a proprio carico di quanto ritenuto necessario dal personale sanitario individuato. Deve, inoltre, garantire la presenza di idonei strumenti informatici che permettano la registrazione dell’avvenuta inoculazione del vaccino secondo le modalità fissate dalle Regioni.
Vaccini e privacy, confine da tutelare
Si inserisce qui una delle delicate questioni sul trattamento di dati personali circa la vaccinazione di dipendenti; si osserva, in merito, che il medico competente, nell’ambito delle proprie attività di sorveglianza sanitaria, è l’unico soggetto legittimato a trattare i dati sanitari dei lavoratori e a verificare l’idoneità alla “mansione specifica”. In tale quadro, il datore di lavoro non può acquisire (neppure con il consenso del dipendente), i nominativi del personale vaccinato o la copia delle certificazioni vaccinali. Nei casi in cui, al fine di raccogliere le informazioni in merito all’adesione dei dipendenti al servizio vaccinale presso l’azienda, vengano utilizzati strumenti (ad es. applicativi informatici) del datore di lavoro, nel rispetto del principio di responsabilizzazione, dovranno essere adottate le misure tecniche e organizzative affinché il trattamento sia conforme alla normativa di settore garantendo, ad esempio, che i dati personali relativi alle adesioni e all’anamnesi dei dipendenti non entrino nella disponibilità del personale preposto agli uffici.
Ciò premesso, in linea generale si riporta rapidamente che il Garante per la privacy - GPDP - ha di recente adottato un documento di indirizzo sulla vaccinazione nei luoghi di lavoro al fine di fornire indicazioni sul trattamento dei dati personali, in attesa di un definitivo assetto regolatorio.
Formazione e informazione
Il Servizio Sanitario Regionale rende disponibile l’accesso a materiali formativi ed informativi predisposti a livello nazionale e regionale. In particolare, il personale coinvolto nelle operazioni di vaccinazione effettuerà il corso FAD EDUISS “Campagna vaccinale Covid-19: la somministrazione in sicurezza del vaccino anti SARS-CoV- 2/Covid-19”, che verrà integrato con uno specifico modulo per la vaccinazione nei luoghi di lavoro a cura di INAIL in collaborazione con ISS.
Organizzazione della seduta vaccinale
L’adesione del lavoratore è volontaria ed è raccolta a cura del medico competente o del personale sanitario opportunamente individuato, che potrà valutare preliminarmente specifiche condizioni di salute, sempre nel rigoroso rispetto della privacy, che indirizzino la vaccinazione in contesti sanitari specifici della Azienda Sanitaria di riferimento, che ne assicura la presa in carico.
Il vaccino fornito deve essere somministrato tempestivamente, senza possibilità di accantonamento presso le strutture aziendali, fatte salve specifiche e motivate deroghe autorizzate dall’Azienda Sanitaria di riferimento, ove ricorrano le condizioni della corretta conservazione.
La campagna di vaccinazione negli ambienti di lavoro deve avvenire secondo modalità che garantiscano:
• pianificazione dell’attività con adeguato anticipo, in considerazione della complessità organizzativa;
• rispetto delle misure di prevenzione anti-contagio;
• adeguata informazione ai soggetti destinatari delle vaccinazioni circa le modalità organizzative e, più specificamente, sulla somministrazione del vaccino previsto;
• accettazione dei lavoratori aderenti assicurata da personale incaricato (interno/esterno);
• rispetto della modulistica predisposta a livello nazionale relativa a scheda anamnestica e consenso informato;
• rispetto delle indicazioni tecniche e delle buone pratiche relative a conservazione, preparazione e somministrazione del vaccino;
• programmazione e preparazione alla gestione di eventuali eventi avversi, anche in coerenza con i piani di gestione delle emergenze nei luoghi di lavoro;
• rispetto delle indicazioni regionali per l’alimentazione dei flussi informativi.
Gestione del consenso
Il medico vaccinatore informa il soggetto in merito alla vaccinazione, illustra i contenuti dell’informativa ministeriale e acquisisce il valido consenso alla vaccinazione, utilizzando la modulistica unificata predisposta a livello nazionale.
Registrazione della vaccinazione
La registrazione della vaccinazione in azienda deve essere effettuata subito dopo la somministrazione, direttamente nel luogo di vaccinazione, durante il periodo di osservazione post vaccinazione, secondo le modalità previste nella Regione/Provincia Autonoma di riferimento. Per la registrazione di una eventuale reazione avversa si dovranno utilizzare le modalità di segnalazione previste dalla Regione/Provincia Autonoma di riferimento, nel rispetto della normativa vigente.
Programmazione della seconda dose
L’azienda assicurerà la programmazione della somministrazione della seconda dose del vaccino, ove prevista, secondo le modalità e tempistiche stabilite per ciascun vaccino. I vaccini non sono intercambiabili e la seconda dose deve essere effettuata con lo stesso vaccino utilizzato per la prima dose.
Anche l’intervallo tra prima e seconda dose deve rispettare quanto previsto per lo specifico vaccino (non riteniamo necessario soffermarci sull’eventuale reazione da vaccino, che è in ogni caso normativamente delineata).
Monitoraggio e controllo
Trattandosi di un’iniziativa a tutela della salute pubblica, l’intero processo è sotto la supervisione dell’Azienda Sanitaria di riferimento, che per il tramite del Dipartimento di Prevenzione può effettuare controlli sullo stato dei luoghi, sui requisiti essenziali e sulla correttezza delle procedure adottate per l’effettuazione dell’attività.
Oneri
Tutti i costi sono a carico delle imprese, ad eccezione di quelli specificatamente indicati a carico del servizio sanitario nazionale. Sono esclusi solo i casi di ricorso diretto a strutture sanitarie dell’Inail.
Fanno eccezione i vaccini, i dispositivi per la somministrazione (siringhe/ aghi), la messa a disposizione degli strumenti formativi previsti e degli strumenti per la registrazione dell’attività vaccinale, tutti a carico del SSN.
La pianificazione delle vaccinazioni in azienda
Tenuto conto della necessità di assicurare il regolare ed efficiente svolgimento dell’attività lavorativa alla luce delle concrete caratteristiche - dimensionali e organizzative - di ciascuna realtà produttiva, il datore di lavoro, attraverso le competenti funzioni interne, potrà fornire al professionista sanitario indicazioni e criteri in ordine alle modalità di programmazione delle sedute vaccinali, senza però trattare dati personali relativi alle adesioni di lavoratrici e lavoratori identificati o identificabili.
Il professionista sanitario potrà, conseguentemente, elaborare il calendario delle sedute vaccinali, anche alla luce del numero e della tipologia dei vaccini resi disponibili dalla struttura sanitaria pubblica e nel rispetto delle “indicazioni tecniche e delle buone pratiche relative a conservazione, preparazione e somministrazione del vaccino”.
La somministrazione del vaccino, riservata ad operatori sanitari in grado di garantire il pieno rispetto delle prescrizioni sanitarie, deve essere effettuata all’interno dei locali, individuati dal datore di lavoratore nel rispetto dei requisiti di cui alle “Indicazioni ad interim”, con la supervisione dell’autorità sanitaria competente. In ogni caso gli ambienti selezionati per la somministrazione del vaccino dovranno avere caratteristiche tali da evitare per quanto possibile di conoscere, da parte di colleghi o di terzi, l’identità dei dipendenti che hanno scelto di aderire alla campagna vaccinale. Per quanto possibile, nei luoghi prescelti dovrebbero essere adottate misure volte garantire la riservatezza e la dignità del lavoratore, anche nella fase immediatamente successiva alla vaccinazione.
La vaccinazione nei luoghi di lavoro tra ruoli e competenze
Il rispetto del necessario riparto di ruoli e competenze tra datore di lavoro e medico competente dovrà essere assicurato inoltre anche con riguardo alla vaccinazione nell'ambiente di lavoro che, pur avendo origine dalla duplice esigenza di concorrere alla rapida attuazione della campagna vaccinale a livello nazionale e di accrescere i livelli di sicurezza nelle realtà lavorative pubbliche e private, resta come detto una "iniziativa di sanità pubblica”, in relazione alla quale la responsabilità generale e la supervisione dell'intero processo rimane in capo al Servizio sanitario regionale, per il tramite dell'Azienda sanitaria di riferimento.
In questo sintetico quanto pregno quadro, le principali attività di trattamento dati - dalla raccolta delle adesioni alla somministrazione, alla registrazione nei sistemi regionali dell’avvenuta vaccinazione - devono essere effettuate dal medico competente o da altro personale sanitario. Da ciò non si prescinde.