Nelle aziende di oggi, ci sono professionisti provenienti da tutto il mondo, ognuno con la propria diversità e background culturale. Queste diversità arricchiscono sicuramente l'ambiente lavorativo, promuovendo l'innovazione e la creatività grazie alla presenza di prospettive ed idee differenti. Tuttavia, le differenze culturali e generazionali possono anche causare incomprensioni e conflitti. Per questo motivo, è essenziale saper gestire e prevenire i conflitti in modo efficace.
Perché nascono i conflitti?
Come prima cosa è importante capire i motivi scatenanti di un conflitto tra due o più persone. Tra i più comuni, abbiamo:
La comunicazione
Gestione delle risorse
Ogni dipendente ha delle attività da svolgere nel corso della sua giornata lavorativa. A tal proposito, si potrebbero scatenare dei conflitti nel momento in cui alcune risorse venissero sovraccaricate maggiormente rispetto ad altre. Questo creerebbe malumore e stress, entrambi evitabili con un’organizzazione più precisa e corretta da parte del management.
La competizione
In molte aziende, invece di promuovere il lavoro in team, viene incoraggiata la competizione tra dipendenti. Una sana competizione non è assolutamente sbagliata, poiché porta ad una maggior motivazione e produttività da parte dei dipendenti. Tuttavia, quando la competizione supera certi limiti, si potrebbero creare delle ostilità tra due o più individui, portando a dei conflitti interni che andrebbero contro gli interessi dell'azienda stessa.
Come gestire i conflitti?
Non esiste un manuale scritto con delle regole universali. Ognuno di noi ha una personalità differente e non è sicuramente facile gestirla. Tuttavia, ogni manager può fare ciò che è nelle sue possibilità per impedire conflitti sul posto di lavoro. Come?
Comprendere le motivazioni dei dipendenti. È importante che un manager capisca le diverse prospettive di un conflitto, cercando di far incontrare le due parti, trovando un punto di incontro. Per un dipendente sentirsi compreso è importantissimo, per cui, ascoltare le sue motivazioni e sostenerle, favorendo una comunicazione trasparente con l’altra parte, è fondamentale.
Non c’è un vincitore o uno sconfitto. Spesso un conflitto si riduce a questo: “ho ragione io”. Al contrario, questo non farebbe altro che creare una frattura tra le due parti, aggravando la situazione e predisponendo le basi per un ulteriore conflitto futuro. Dunque, è importante considerare i conflitti “risolti” quando entrambe le parti hanno compreso l’altra e raggiungono un accordo o un compromesso.
Non dimentichiamolo mai: un conflitto, o un litigio, non deve diventare uno scontro tra persone o ideali.
I conflitti in un luogo di lavoro ci saranno sempre, la differenza la fa la capacità di gestione.