Decreto Lavoro 2023: le novità e tutto quello che c’è da sapere

Decreto Lavoro 2023: le novità e tutto quello che c’è da sapere

Mercoledì, 19 Aprile 2023 12:18

 

Nei prossimi giorni, il Consiglio dei ministri approverà il nuovo decreto Lavoro, intervenendo su diversi aspetti, tra cui i contratti di lavoro, l’inclusione delle famiglie, misure di sostegno e nuovi incentivi per le assunzioni dei ragazzi e delle ragazze più giovani. Sarà un decreto-legge di oltre quaranta articoli che rivoluzionerà diversi punti dell’universo lavorativo. 

Vediamo insieme quali sono le novità

Contratti di lavoro a tempo determinato  

Come anticipato da Il Sole 24 Ore, nonostante la possibilità di stipulare liberamente i contratti a tempo determinato per i primi 12 mesi, per proseguire scatteranno nuove casuali, tra cui: 

  • Esigenze previste dai contratti;
  • Motivi di natura tecnica, organizzativa e produttiva individuati da aziende e sindacati;
  • Esigenze di sostituzione di altri lavoratori.

In questo modo i contratti temporanei potranno essere prolungati da 12 a 24 mesi, più facilmente. Passando per gli uffici territoriali del Ministero del lavoro si potrà arrivare anche ad un prolungamento di 36 mesi. 

Il Reddito di cittadinanza  

help aiutoA partire dal primo gennaio 2024, il Reddito di cittadinanza sarà diviso in due:  

  • una misura per le famiglie in povertà assoluta che permetterà di mantenere l’importo del Reddito attuale, ma per una platea ridotta.
  • una misura per coloro definiti occupabili di appena 350 euro al mese per non più di 12 mesi (non rinnovabili, contro i 18 mesi dell’assegno ai nuclei poveri, rinnovabili dopo un mese di sospensione, per la durata di 12 mesi

Il requisito della residenza in Italia, inoltre, verrà abbassato da 10 a 5 anni, in modo tale da non discriminare le famiglie straniere richiedenti il sussidio.  

Per gli abili al lavoro che da agosto di quest’anno non riceveranno più il vecchio Reddito di cittadinanza, scatterà una prestazione transitoria, chiamata PAL (prestazione di accompagnamento al lavoro), utile a coprire gli ultimi mesi del 2023. La domanda dovrà essere presentata, all’INPS almeno trenta giorni prima della scadenza del termine, per via telematica. Ogni richiedente otterrà un’indennità mensile di 350 euro, nel limite del precedente Rdc per ciascun nucleo familiare. 

Garanzia per l’inclusione  

mani genitore figlioDal 2024, la nuova misura rinominata GIL (Garanzia per l’inclusione) sarà destinata a quei nuclei familiari all’interno del quale è presente almeno un soggetto disabile, ultrasessantenne o invalido civile, in presenza di specifici requisiti di reddito, patrimonio e residenza del nucleo. L’importo base sarà sempre di 500 euro al mese più una parte destinata, eventualmente, all’affitto, fino a 280 ero al mese (totale di 780 euro, fino ad un massimo di 1.150 euro, in base alla composizione familiare). 

 

Garanzia per l’attivazione lavorativa  

Garanzia per l’attivazione lavorativa (GAL) è destinata alle persone tra 18 e 59 anni in condizioni di povertà assoluta, con un valore ISEE, dunque, non superiore a 6.000 euro. 

L’assegno sarà di 350 euro al mese per non più di 12 mesi non rinnovabili. Nel caso in cui la famiglia sia composta di due adulti occupabili, il secondo percettore prenderà la metà: 175 euro, per un totale nella coppia di 525 euro. La riforma provocherà una riduzione della platea dei beneficiari, stimata in poco più di 700 mila famiglie per quanto riguarda la GIL e 426 mila per la GAL. 

Incentivi per l’occupazione  

aiutarsi colleghi

Ai datori di lavoro privati che assumono i beneficiari della GIL con un contratto di lavoro subordinato a tempo indeterminato (pieno o parziale, o anche con un contratto di apprendistato) è riconosciuto un incentivo pari a 8.000 euro, per un periodo di massimo 24 mesi.

Nell’eventualità in cui l’azienda assuma un lavoratore a tempo determinato o stagionale, a tempo pieno o parziale, otterrà un esonero dal versamento dei contributi INPS (50%) entro il tetto massimo pari a 4.000 euro, per un periodo pari alla durata del contratto e non oltre i 12 mesi. In caso di avvio di un’attività lavorativa autonoma verrà riconosciuto un beneficio addizionale pari a 6 mensilità della GIL, fino ad un massimo di 500 euro mensili.  

Pensioni  

Per i lavoratori precoci (coloro che hanno cominciato a lavorare prima dei 19 anni per almeno 12 mesi, anche non continuativi), le finestre di uscita per il pensionamento anticipato diventeranno tre: 31 marzo, 15 luglio e 30 novembre. 

La bozza del nuovo decreto prevede la proroga dei contratti di espansione, che permettono al dipendente di lasciare il lavoro 5 anni prima, alle stesse condizioni attuali (imprese con almeno 50 dipendenti), dal 2023 al 2025. 

Ulteriori misure introdotte dal decreto Lavoro  

studenteIl decreto lavoro introdurrà un’ulteriore serie di misure: 

  • La maggiorazione dell’assegno unico sarà riconosciuta anche per quei nuclei familiari dove c’è solo un genitore lavoratore perché l’altro è deceduto;
  • Norme contro il caro badanti e colf. Raddoppia da 1.500 a 3 mila euro l’importo dei contributi deducibili per chi assume i collaboratori domestici;
  • Rimuove i vincoli per le aziende circa il decreto Trasparenza: esse non dovranno più, all’atto dell’assunzione, consegnare tutta la documentazione riguardante il rapporto di lavoro ma potranno rimandare alla consultazione dei contratti;
  • L’inserimento di un bonus per le assunzioni under 30 per agevolare i circa 3 milioni di giovani che non lavorano (incentivo per un periodo di 12 mesi pari al 60% della retribuzione mensile lorda imponibile ai fini previdenziali);
  • Rafforzamento dell’attività di vigilanza circa la salute e la sicurezza sui posti di lavoro;
  • Sottoposizione alla sorveglianza sanitaria dei lavoratori domestici;

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