Negli Stati Uniti, come in altri Paesi, si parla di Diversity Management da oltre trent’anni, al contrario dell’Italia, in cui solamente ora le aziende iniziano a comprendere il valore della diversità. Con il termine “diversity management” intendiamo l’insieme di attività e politiche aziendali nate con l’obiettivo di creare ambienti di lavoro che non fanno distinzioni di genere, orientamento sessuale, origini etniche e molto altro ancora. Nelle aziende stanno nascendo dei team di lavoro in cui coesistono persone di etnie, genere, orientamento sessuale ed età differenti. Dal punto di vista aziendale, la diversità in azienda ha un ruolo molto importante, in quanto da persone diverse, con background differenti, si ottengono punti di vista unici e soluzioni inaspettate. Questo, tuttavia, non è sufficiente.
Non c'è diversità senza inclusione
La diversità più pura, da sola, non genera automaticamente un valore per l’azienda. Non basta costruire un team diversificato per far sì che si lavori con equilibrio ed efficienza.
Perché? Non esiste diversità senza inclusione. L’inclusione è un concetto fondamentale, tramite il quale una risorsa può contribuire pienamente al successo dell’azienda e personale. Come? Un ambiente di lavoro equo e rispettoso dove tutti i dipendenti hanno pari opportunità. Purtroppo, la teoria non è sufficiente. L’inclusione è un concetto basato sulla comprensione ed il rispetto, dove i punti di vista di tutti vengono ascoltati e le identità di ognuno vengono considerate in egual modo da tutti. Per fare questo, è necessario che ogni individuo sia culturalmente propenso a comprendere tutto questo.
Non tutti sono culturalmente pronti
Nonostante siano dei concetti che dovrebbero essere normalmente inseriti nelle diverse culture aziendali e personali di ognuno di noi, promuovere l’inclusione e formare i propri dipendenti al riguardo è molto complicato, poiché non tutti sono culturalmente pronti.
È importante, all’interno dell’azienda, creare consapevolezza e investire nella formazione dei propri dipendenti, per dare vita a scambi e confronti, favorendo l’inclusione di tutti ed eliminando gli stereotipi. A tal proposito, il caso Barilla ne è una chiara dimostrazione: nel 2013, dopo le accuse di omofobia successive all'intervista rilasciata dall'imprenditore Guido Barilla, l'azienda risponde garantendo e dimostrando il proprio impegno a favore della diversità e dell'inclusione.
Inoltre, creare un ambiente di lavoro in cui tutti si sentono a proprio agio esprimendo la propria diversità, permette di alleviare lo stress e migliorare le prestazioni lavorative. Per promuovere una cultura aziendale davvero inclusiva, per quanto sia difficile trovarne una completamente tale, è necessario iniziare un processo che veda questo tema riconosciuto come importante sin dal vertice dell’organizzazione. Non si possono ottenere né diversità né inclusione senza prima stabilire una cultura aziendale che abbracci prospettive diverse.
I vantaggi e le norme della diversità e dell'inclusione
Molte persone credono che la diversità in azienda sia spinta unicamente da una responsabilità etica e morale, senza rendersi conto che esistono dei vantaggi associati ad essa che creano valore per l’azienda. Per esempio, il modo in cui i clienti ed i dipendenti percepiscono l’organizzazione cambia totalmente. Gli stessi talenti sono molto attratti dal grado di inclusività presente all’interno di un’azienda.
La diversità coinvolge anche i team multigenerazionali di cui fanno parte persone di diverse età e genere. I giovani d’oggi, nati nell’era di Internet, cercano un posto di lavoro che possa permettere un equilibrio tra la vita privata e quella lavorativa (work life balance), vogliono essere valorizzati in un ambiente dove la crescita lavorativa sia possibile e lo Smart working non sia solo una remota possibilità. Non è semplice coinvolgere persone di diverse generazioni, ma identificando le diverse modalità di ognuno comprendendone le differenze, permetterebbe alle aziende di ottenere una grande ricchezza.
Per quanto riguarda le discriminazioni tra uomo e donna, ancora oggi non si è riusciti a fare un vero e proprio passo in avanti. Le possibilità di fare carriera, di avere accesso a determinati vantaggi e molto altro ancora, sono “obiettivi” che, in moltissime aziende, le donne ancora fanno fatica a raggiungere. Molte persone vedono l’essere mamma unicamente come un ostacolo, senza rendersi conto che diventare madre, per esempio, permette di sviluppare skills che altre persone non hanno. Quali? Concretezza, mediazione, ottimizzazione dei tempi.
A vantaggio delle donne, la legislazione italiana ha introdotto delle agevolazioni in grado di tutelarle, tra cui:
- Permessi retribuiti
- Part-time
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Lo Smart Working per lavoratrici madri, hanno diritto di precedenza rispetto ai colleghi maschi (art. 18 L. 81/2017);
Probabilmente, non tutti sapranno che queste agevolazioni non vengono attuate solo se si ha voglia di farlo, bensì sono degli obblighi di legge per tutte le aziende, imposti dal Codice civile, art. 2087.
Le statistiche
Tutto questo non è sufficiente? Ti basti sapere che, secondo i numeri del Diversity Brand Index 2019, i brand percepiti come inclusivi influenzano anche le scelte d’acquisto dei clienti. Da un sondaggio Deloitte, invece, è emerso che il 78% delle persone intervistate ritiene che la diversità e l'inclusione rendono un'azienda più competitiva. Secondo l’Employer Brand Research 2021, il 49% degli intervistati tra i 18 e i 24 anni ha risposto di considerare, nella propria ricerca, un datore di lavoro “che dia valore al tema delle diversità e dell’inclusione.
Diversi studi, insomma, hanno dimostrato che gli ambienti di lavoro che danno spazio alla diversità e all’inclusione sono luoghi più sicuri, più felici e più produttivi.
Se vuoi approfondire tutto quello che c'è da sapere sulla diversità e l'inclusione, il corso Zucchetti Diversity&Inclusion è la giusta opportunità per le aziende e per i singoli, per crescere e migliorarsi.
