Piano Transizione 4.0: stimolo agli investimenti, stabilità e certezze alle imprese
Stabile perché strutturale fino a giugno 2023 (dal 16 novembre 2020), il nuovo Piano Nazionale Transizione 4.0 ha 2 obiettivi:
1. stimolare gli investimenti privati con una maggiorazione delle aliquote;
2. dare certezze alle categorie produttive con misure ampie che producano effetto fino a metà 2023.
Rispetto al passato, gli investimenti vengono potenziati raggiungendo i 24 miliardi di euro. Ne sono interessati beni strumentali, materiali e immateriali 4.0, formazione 4.0 di dipendenti e imprenditori.
Il linea generale il Piano Transizione 4.0 punta su Ricerca e Sviluppo (R&S), innovazione, design, ideazione estetica e green economy.
Piano Transizione 4.0: un piano shock
Definito un “piano shock” per la ripartenza che consentirà l’abbassamento delle tasse alle imprese già dal 2021, il Piano Transizione 4.0 è il mezzo per incentivare l’acquisto di beni durevoli e per garantire il supporto agli investimenti aziendali.
Nel dettaglio, il potenziamento determina il passaggio dal 6% al 10% delle spese in beni strumentali, con ammortamento a 3 anni, non più 5. Concretamente, le aziende con un fatturato fino a 5 milioni di euro potranno utilizzare immediatamente nell’anno il credito d’imposta del 10%: il che significa, tradotto in soldoni, meno tasse e supporto alla liquidità.
Una conferma deriva, nel nuovo Piano Transizione 4.0, dalla possibilità - per i contratti di acquisto dei beni strumentali definiti entro il 31 dicembre 2022 - di beneficiare del credito d’imposta del 10% versando un acconto almeno pari al 20% dell’importo. La consegna dei beni avviene sei mesi dopo, entro giugno 2023.
Tetti e aliquote: maggiorazione diversificata a seconda dei beni
1. Beni materiali e immateriali
a. Il Piano Transizione 4.0 incrementa dal 6% al 10% il credito beni strumentali materiali (ex super) per il solo anno 2021.
b. L’incremento dal 6% al 15% riguarda gli investimenti effettuati nel 2021 per implementazione del lavoro agile.
c. Il Piano Transizione 4.0 estende il credito ai beni immateriali non 4.0 al 10% per investimenti effettuati nel 2021 e al 6% per investimenti effettuati nel 2022.
2. Beni materiali 4.0
a. per spese inferiori a 2,5 milioni di euro la nuova aliquota è del 50% nel 2021, del 40% nel 2022;
b. per spese superiori a 2,5 milioni di euro e fino a 10 milioni la nuova aliquota è pari al 30% nel 2021, al 20% nel 2022;
c. per spese superiori a 10 milioni di euro e fino a 20 milioni è stato introdotto un nuovo tetto: aliquota al 10% nel 2021 e nel 2022.
3. Beni immateriali 4.0
Incremento dal 15% al 20%. Massimale da 700 mila euro a 1 milione di euro.
Ricerca & Sviluppo, Innovazione, Design e Green
a. Ricerca & Sviluppo: incremento dal 12% al 20% e massimale da 3 milioni a 4 milioni;
b. Innovazione tecnologica: incremento dal 6% al 10% e massimale da 1,5 milioni a 2 milioni;
c. Innovazione green e digitale: incremento dal 10% al 15% e massimale da 1,5 milioni a 2 milioni;
d. Design e ideazione estetica: incremento dal 6% al 10% e massimale da 1,5 milioni a 2 milioni.
Credito Formazione 4.0
Il Piano Transizione 4.0 estende il credito d’imposta alle spese sostenute per la formazione dei dipendenti e degli imprenditori.
Quest’ultima misura, volta a stimolare gli investimenti delle imprese nella formazione del personale sulle materie aventi ad oggetto le tecnologie rilevanti per la trasformazione tecnologica e digitale delle imprese, è riconosciuta per il biennio 2021/2022 in tali percentuali:
- 50% delle spese ammissibili e nel limite massimo annuale di €. 300.000 per le piccole imprese;
- 40% delle spese ammissibili nel limite massimo annuale di €. 250.000 per le medie imprese;
- 30% delle spese ammissibili nel limite massimo annuale di €. 250.000 le grandi imprese.