In Italia, molte persone vivono una problematica che spesso viene affrontata in silenzio e di cui non si parla abbastanza. Non è quella del lavoro che manca, ma di un lavoro che non basta più.
La bolletta che arriva è troppo alta, la lavatrice si rompe e l’auto ha bisogno dell’ennesimo intervento. Intanto, il giorno dello stipendio è ancora lontano. Insomma, il costo della vita è aumentato sensibilmente. Bollette, mutui, affitti, inflazione e imprevisti pesano ogni mese sul portafoglio delle persone.
A fronte di questo scenario, cresce una nuova classe sociale: i working poor.
Chi sono i working poor?
L’espressione working poor, letteralmente “poveri che lavorano”, comprende tutti quei lavoratori che hanno un impiego regolare, ma vivono in una condizione economica precaria.
Non si tratta di disoccupati o inattivi, ma di persone che lavorano spesso a tempo pieno e continuativo, eppure non riescono a soddisfare i bisogni essenziali o ad affrontare spese impreviste.
I motivi? Sono molteplici:
- Salari stagnanti, spesso al limite del minimo legale; i dati ci dicono come l’Italia sia ultima tra i grandi paesi Europei, e ben al di sotto della media europea per aumento dei salari dal 2000 ad oggi. Tra il 1990 e il 2023, in Italia le retribuzioni lorde medie annue, espresse in valori reali e a parità di potere d’acquisto, sono di fatto rimaste ferme, mentre sono cresciute negli altri grandi Paesi Ue.
- Contratti discontinui o part-time involontari, specie tra giovani e donne, e una precarietà mai superata con dati leggermente migliori rispetto al periodo 2006-2016 ma comunque sconfortanti;
- Costo della vita in crescita, soprattutto nei centri urbani, sproporzionato rispetto agli stipendi, con impatti significativi sia sulle famiglie che sui single. Secondo l’Eurostat, negli ultimi 20 anni il costo della vita in Italia è aumentato del 47% (a fronte di un –0,8% sugli stipendi. Per la cronaca, nello stesso arco temporale la Francia ha registrato un +22%)
- Sistemi di welfare poco flessibili o accessibili solo tramite lunghe procedure. Anche in questo caso, le iniziative di welfare più significative provengono dal settore privato, in cui si è cercato soprattutto negli ultimi anni di venire incontro alle esigenze dei lavoratori. Il welfare pubblico si divide tra problemi di natura territoriale (divario tra Nord e Sud), necessità di riforme, sistema pensionistico ecc...
La figura del working poor mette in crisi l’idea tradizionale secondo cui il lavoro è garanzia di stabilità.
Oggi non basta più "avere un lavoro": conta quanto si guadagna, con che regolarità e quanta libertà si ha nella gestione del proprio reddito.
Anticipo stipendio: perché diventa fondamentale?
Quando parliamo di anticipo stipendio parliamo della possibilità di accedere prima del consueto giorno di paga a una parte del salario già maturato, per far fronte a spese impreviste, necessità urgenti o semplicemente per avere più controllo sul proprio denaro ed una vita più serena. Questa modalità, nota a livello internazionale come Earned Wage Access, si sta diffondendo in modo crescente anche in Italia.
Non è un prestito, non comporta interessi, non richiede burocrazia: è un modo per rendere più flessibile la retribuzione, restituendo fiducia e serenità alle persone. I primi a trarne beneficio sono proprio i working poor che spesso lavorano a tempo pieno ma restano in una condizione economica fragile. Non riescono a risparmiare, non hanno margini, vivono sospesi tra un pagamento e l’altro, in costante allerta per ogni piccolo contrattempo.
Perché le aziende dovrebbero offrire l’anticipo stipendio?
In un mercato del lavoro sempre più competitivo e instabile, la salute finanziaria dei dipendenti è diventata un tema di fondamentale importanza, anche a livello strategico. I motivi?
- Riduce lo stress finanziario e migliora il benessere. Dipendenti preoccupati per la gestione delle spese impreviste, spesso sono meno concentrati, commettono più errori, si assentano con più frequenza e sviluppano sintoni ansiosi o depressivi Aumenta fiducia ed engagement. In questo modo, il dipendente è sereno nel pensare che non è solo, che l’azienda gli/le è vicino. Questo porta una maggior fidelizzazione, meno turnover e più soddisfazione interna.
- Semplice employer branding. In un’epoca in cui attrarre e trattenere talenti è sempre più difficile, e considerando il periodo storico in cui viviamo, le aziende che offrono benefit come l’anticipo stipendio si distinguono sul mercato.
- Welfare aziendale più accessibile. L’anticipo stipendio è diretto, semplice e universale: chiunque può averne bisogno, senza passaggi complessi o requisiti esclusivi.
Anticipaga Zucchetti: la risposta tecnologica ad un bisogno reale
Stai passando un periodo di spese pesanti, visite specialistiche, bollette. Hai dovuto rimandare l’acquisto di una nuova auto (“Ancora ce la fa...”), ma soprattutto i lavori di ristrutturazione. Mancano due settimane per ricevere lo stipendio e la lavatrice perde. È da cambiare. È una spesa che, purtroppo, non si può rimandare.
Sarebbe un sollievo, oltre che una comodità, poter accedere al proprio stipendio in anticipo, vero?
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Non un software bensì un servizio pronto all’uso e a costo zero per l’azienda (sì, hai capito bene! È un servizio gratuito che puoi mettere a disposizione dei dipendenti) che consente ai dipendenti di ottenere in anticipo una parte del proprio stipendio maturato.
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